di Karin Ambach
Con la sentenza della Cassazione civile sez. VI, 22/06/2021, n.17769, la Suprema Corte di Cassazione ha deciso che una banca non risponde se paga un assegno non trasferibile ad un soggetto non legittimato, in assenza di evidenti elementi di contraffazione riconoscibili a vista.
Nel caso oggetto di giudizio, il portatore dell’assegno era stato identificato in banca tramite un documento di identità ed il codice fiscale.
Per la Suprema Corte, a fronte dell’esibizione dei predetti documenti e di una firma, sul titolo, che non sembrava palesemente falsa, la banca non ha alcuna responsabilità per aver pagato l’assegno ad una persona non legittimata.
Sostanzialmente alla banca non può essere richiesto di eseguire indagini più complesse per controllare l’autenticità dei documenti esibiti e la firma sull’assegno: l’istituto di credito risponde solamente se l’eventuale alterazione o falsificazione sia riscontrabile con tutta evidenza.