Le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione sono intervenute con un’importante sentenza, la numero 33719/2022, superando la propria giurisprudenza di legittimità precedente in tema di mutui fondiari ed enunciando un nuovo principio di diritto: viene attribuito priorità alla volontà delle parti nel qualificare il mutuo come fondiario per cui, secondo le Sezioni Unite, si tratta di tale fattispecie anche se l’importo finanziato supera il limite dell’80% fissato dalla circolare della Banca D’Italia n. 119/1995.
Secondo la Suprema Corte di Cassazione, infatti, se la volontà dei contraenti è quella di addivenire alla stipula di un contratto di mutuo fondiario, ossia un finanziamento di medio-lungo termine garantito da ipoteca immobiliare, la stessa è incontestata o comunque accertata in giudizio in sede di merito, “il Giudice non può d’ufficio qualificare diversamente l’accordo, trascurando la volontà delle parti al solo fine di inquadrarlo come mutuo ordinario o come altro tipo di contratto, anche se c’è una contestazione sul limite percentuale di finanziabilità che implicitamente postula la corretta qualificazione del contratto in termini di mutuo fondiario.”
Da ciò consegue inoltre che tale contratto non potrà essere dichiarato nullo ai senso dell’art. 117 comma 8 del TUB.
Cass. Sez. Unite, 16 novembre 2022, n. 33719.